L’Onda Gialla

L'onda gialla

L’onda gialla sgorga e scende da una scalinata bianca che ha
molti secoli.

Lassù qualcuno indossa fasce tricolori, altri felpe verdi. Noi abbiamo le scarpe da corsa e il giallo ovunque: t-shirt, nastri, spille e cappellini.

In testa un solo pensiero: spingere l’onda il più velocemente
possibile a est.

Sono le otto di un uggioso sabato di marzo e l’onda scivola via silenziosa tra porte medioevali e imponenti bastioni.

Padova è alle spalle e ci affidiamo ai fiumi per risalire la corrente. Una panchina, gialla anche lei, ci permette di tirare il fiato. 

E’ lì da un anno e guarda casa Foscarini. 

La fotografiamo, ci fotografiamo. Ripartiamo.

Il naviglio e le tante ville ci osservano distratti. Qualcuno applaude leggendo la scritta sulla nostra bandiera gialla, qualcuno saluta superandoci in bicicletta. “Tenete duro” dice la ragazza con la fascia tricolore sotto lo striscione giallo del suo comune. Promette panchine e parla di verità e giustizia. Lei e lo striscione.

L’onda si insinua tra le fabbriche prima di entrare e uscire da Venezia. Più ci avviciniamo a est più l’onda si ingrossa. Coloriamo di
giallo il Piave, la via Annia, un lembo di laguna, il Sile e un ponte di barche.

Scendono le tenebre e a San Donà l’ombra sembra un fiume in
piena. La gente ci avvolge e ci riscalda col calore di un entusiasmo da brividi. E i brividi arrivano.

L’alba ci regala occhi gonfi e una nebbia che buchiamo con
gli stessi sorrisi e motivazioni di ieri.

Cambiamo regione, cambiamo accenti e ogni seimila passi ci
aspetta una fascia tricolore e il suo popolo giallo attorno. Quelle due parole, verità e giustizia, le ritroviamo di continuo: vetrine, bandiere alle finestre, adesivi su grondaie, coccarde e striscioni.

L’onda gialla si gonfia e ad ogni comune le scarpe da corsa
si moltiplicano. Aumenta persino il ritmo di corsa.

Il pensiero alla meta duplica le energie.

E la meta arriva.

Ci aspettano. Lì, vicino alle quattro panchine che si tengono
per mano.

Lì ne arrivano spesso di onde gialle.

Lì si convogliano energie da trasmettere a chi le onde le fa
ripartire.

L’onda gialla si gonfia e si moltiplicano
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La gente ci avvolge e ci riscalda col calore di un entusiasmo da brividi.

 

E i brividi arrivano.