Il 2023 volge al termine e per noi è il momento di tirare un po’ le somme.

La nostra famiglia ha fatto tante cose e la nostra famiglia è sempre più importante.

Quest’anno abbiamo aumentato il numero degli associati e ci riempie di soddisfazione vedere che siete in tanti “a fare”.

Abbiamo sviluppato iniziative e progetti rivolti a situazioni in cui sono evidenti le violazioni dei diritti umani.

Abbiamo allargato le attenzioni alle donne iraniane che lottano strenuamente per vedere riconosciuti i loro diritti fondamentali.

Abbiamo camminato assieme a Paola e Claudio, i genitori di Giulio Regeni, nella loro battaglia che li vedrà vincitori solo quando emergerà la verità e saranno condannati gli assassini del figlio.

Abbiamo concluso il progetto sanitario dei due fratellini Saharawi. Un progetto che vale doppio perché sviluppato in due momenti differenti del 2023, con duplicazione degli sforzi.

Abbiamo sostenuto attivamente il mantenimento della casa di Algeri dove per motivi sanitari passano molti Saharawi bisognosi.

Abbiamo supportato alcune famiglie di profughi Ucraini contribuendo a rendere un po’ meno amara la lontananza dalla loro terra martoriata.

La volontà è di continuare ad esserci e operare il più possibile in queste galassie di disagio.

I progetti e le idee per il 2024 non mancano ed è costante la richiesta di collaborazione con realtà differenti dagli ambiti in cui abbiamo imparato a muoverci. Nuovi orizzonti ci aspettano.

L’anno ci ha regalato anche qualche delusione che, a conti fatti, ci ha fortificato. La benzina per il motore delle motivazioni arriva sempre dall’interno, dalla nostra famiglia.

Buon Natale a tutti e buon 2024.

Pieno di noi.