Tifariti. E' il nome di un progetto.
Tifariti e' una sorta di città nel Sahara Occidentale liberato. Ci vivono pochi Saharawi. Li' c'e' un po' di acqua. L'aria non e' irrespirabile come nei campi profughi. Non c'e' nulla laggiu'. E quando scriviamo nulla significa nulla.
La Regione Emilia Romagna assieme ad una rete di associazioni, tra le quali la nostra, ha deciso laggiu' di creare vita. Lo si fa cercando di creare un tessuto sociale. Noi siamo partiti da una scuola. La scuola dei nomadi.
I ragazzi non andavano a scuola perche' bisognava seguire le famiglie nomadi. Dietro alle nuvole. Dietro alla pioggia. Saharawi, figli delle nuvole.
I ragazzi non andavano a scuola perche' le loro tende erano troppo distanti. Anche sette km per raggiungere la scuola.
I ragazzi non andavano a scuola perche', dopo estenuanti camminate sotto il sole, si sedevano ai banchi (quando e se trovavano sedie e banchi) e dopo sei ore si rialzavano e a stomaco vuoto ritornavano a scuola.
Tifariti ha costruito una mensa per questi ragazzi. Ha creato figure professionali all'interno (cuochi e guardiani). Tifariti 1 ha fatto si' che si comprasse una jeep e si creasse una figura professionale, l'autista, stipendiato regolarmente.
Ad Ottobre una delegazione della nostra associazione e' andata a verificare lo Stato Avanzamento Lavori del progetto. Siamo andati a sorpresa a controllare cosa stava succedendo laggiù coi nostri soldi.
E' stato semplicemente emozionante. Un piccolo miracolo nel deserto. Un successo a livello gestionale in quanto il progetto e' coordinato dai Saharawi grazie al Ministero della Cooperazione e della Seconda Divisione di Tifariti.
Ci hanno accompagnato nella scuola, nelle classi. Hanno rendicontato tutte le spese sostenute coi nostri soldi. Abbiamo avuto il piacere di "vivere" l'esperienza della jeep che recuperava i ragazzi nelle proprie abitazioni.
Abbiamo parlato con le madri che ci hanno raccontato come sia cambiata la loro vita con un mezzo che preleva e riporta a casa i propri figli. Ci hanno raccontato della pena che provavano ogni mattina nel vedere partire i propri figli con la bottiglia d'acqua sotto il braccio. Pene scomparse.
Abbiamo documentato parte del nostro viaggio. I soldi li abbiamo recuperati dalle erogazioni delle tante persone che hanno aderito al progetto delle uova Saharawi.
Lasciateci dire che grazie a tutti ci siamo sentiti importanti laggiu'. Importanti e orgogliosi di essere dei cooperanti in Africa.