La Casa del Sorriso

La Casa del Sorriso

La Casa del Sorriso.
E’ questo il nome che abbiamo assegnato al progetto che sviluppiamo in Mauritania e che si pone l’obiettivo di creare una struttura all’interno della quale bambini con paralisi cerebrali possano essere supportati in modo continuo e professionale e con i giusti ausili sanitari.
L’indice di sviluppo umano, che indica il progresso di un paese sulla base di tre variabili (vita lunga e sana, conoscenza e tenore di vita), per la Mauritania era 0,546 nel 2019: 161° posto su 189 paesi. Nella sua zona settentrionale, in particolare nella zona di Tiris Zemmour (che comprende Bir Mogrein – Zuerat – Vderek), è da evidenziare la convivenza delle popolazioni mauritana e sahrawi provenienti dai Territori Liberati del Sahara Occidentale, sfollate dall’attuale conflitto tra il Marocco e il Fronte Polisario. Questa regione ha bassi indici sanitari e, essendo una zona rurale e di confine, ha un difficile accesso alle risorse sanitarie.
In Mauritania ancora oggi si denunciano molti casi di schiavitù.
La casa si trova a Zuerat la città mineraria che distanza circa 750 km dalla capitale Nouakchott.

I referenti del progetto sono le autorità locali mauritane, Rossana Berini amica e già referente dei nostri progetti sanitari ai campi profughi Saharawi, Human Coop ONG spagnola che opera da 4 anni in queste zone e altre associazioni italiane di volontariato che sono in contatto con Rossana.

Nella prima fase del progetto, a totale carico del nostro referente italiano, è stata creata la rete di relazioni con le autorità locali e i riferimenti diplomatici dello stato: ambasciatori e consoli.

E’ stato fatto un censimento della popolazione disabile che ha evidenziato la necessità di questo intervento. Le autorità hanno messo a disposizione una struttura in discrete condizioni e idonea ad ospitare le attività dedicate ai disabili. La struttura è priva di mobilio e sarà utilizzabile verso la fine di aprile 2025.

Nella prima fase si sono rese disponibili cinque persone che con turni mattutini e pomeridiani supportano Rossana nelle attività quotidiane.

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Fino a quando la nuova struttura non sarà a disposizione le attività si svolgono nella casa privata di Rossana. Sono persone volenterose, affidabili e con eccellenti capacità di relazione con i pazienti. Abbisognano di know how specifico che il progetto intende trasmettere remotamente e in presenza grazie a volontari italiani e spagnoli . L’obiettivo è quello di poter creare per ogni minore un percorso individuale identificando le condizioni e le possibilità con la assoluta partecipazione delle famiglie.
Nella seconda fase compito del progetto sarà di recapitare a Zuerat il materiale didattico e ausili per la riabilitazione necessario a velocizzare l’apprendimento delle nozioni base riconosciute a livello internazionale (maggio/dicembre 2025); sarà gestito l’invio di un container dall’Italia contenente ausili sanitari che si riescono a recuperare (carrozzine, stabilizzatori, ecc.) e saranno messi a libro paga le persone che fino ad aprile hanno lavorato senza nessun compenso.
Per evitare assenze dei minori legate alle difficoltà economiche il centro si occuperà anche di organizzare il trasporto con tre taxi e organizzare nel mattino e nel pomeriggio una piccola merenda con alimenti proteici specifici.